Dopo il bagno di folla che ha accompagnato la serata di premiazione di Rutger Hauer, la penultima giornata di Trieste Science+Fiction Festival si presenta entusiasmante, quanto a ospiti e a titoli.
Nella penultima notte della XVI edizione del Trieste Science+Fiction Festival, uno dei titoli più attesi è sicuramente Monolith di Ivan Silvestrini, thriller sci-fi italo-americano tratto da un soggetto di Roberto Recchioni, curatore di Dylan Dog per Bonelli Editore, e Mauro Uzzeo, in cui il Monolith del titolo – disegnato da Lorenzo “LRNZ” Ceccotti – è il SUV più sicuro del mondo, costruito per proteggere i propri cari da qualsiasi minaccia.
Ad accompagnare in sala il film questa sera in sala Tripocich alle 20.00, il regista Ivan Silvestrini, Lorenzo “LRNZ” Ceccotti e Roberto Recchioni.
Dario Argento presenterà alle 19.30 al Teatro Miela il restauro in 4K di Zombi (Dawn of the Dead) di George Romero, nella versione montata e curata all’epoca dal maestro del brivido italiano per il mercato europeo e con le musiche dei Goblin.
Gli zombie sono i protagonisti indiscussi – assieme ai replicanti – di questa edizione, perché – spiega il regista di Profondo rosso- “c’è una certa spietatezza di vita, una certa disumanità, che rende gli zombie molto più attuali di quanto si pensi. Le paure di oggi sono diverse, sono paure del terrorismo o paure delle violenze sulle strade. Ma le paure più profonde sono rimaste sempre le stesse. Sono quelle che vengono da dentro, dalle nostre profondità, dal nostro subconscio.”
E a Trieste torna anche Luigi Cozzi con la versione definitiva del suo Blood on Méliès Moon, di cui aveva mostrato in anteprima proprio al Trieste Science+Fiction Festival 2015 il work-in-progress. La storia ci dice che in Francia, nel 1890, l’inventore Louis Le Prince, dopo aver brevettato una macchina per filmare le immagini in movimento e proiettarle su uno schermo, è scomparso in circostanze misteriose: da allora di lui e di quella sua invenzione non si è saputo più nulla. Che cos’è successo a quel Louis Le Prince? Fino a oggi questo mistero (assolutamente autentico) è rimasto irrisolto.
Ci saranno anche i corti in Concorso, che gareggiano per aggiudicarsi il Méliès d’Argent, e c’è grande attesa per le anteprime di The Rift di Dejan Zečević, primo film di fantascienza serbo, prodotto da Milan Todorovic, in cui un satellite precipita sulla Terra portando con sé qualcosa da un altro mondo (regista e produttore sono ospiti della kermesse); dell’anglo-iraniano Under the Shadow di Babak Anvari, che riflette sulla condizione della donna nel dopo rivoluzione a Teheran attraverso l’archetipo della casa posseduta e la mitologia dei djinn; e dell’exploitation americano Southbound, cinque racconti ad incastro tra incubi e segreti in una lunga notte su una strada desolata.
La penultima Notte sarà come di consueto “degli Ultracorpi”, appuntamento irrinunciabile di Trieste S+F Festival, che porta in Italia l’esclusivo spettacolo DJ YODA GOES TO THE SCI-FI MOVIES, lo spettacolo audio/video ideato dal pluripremiato dj britannico Duncan Beiny, alias DJ Yoda, in collaborazione con il British Film Institute realizzato per l’evento Sonic Cinema.