Per la 21° edizione il Trieste Science+Fiction Festival festeggerà gli anniversari di tre film cult che hanno segnato la storia del genere fantascientifico.
Il primo anniversario sarà quello di “1997 – Fuga da New York” (1981), capolavoro di John Carpenter e intramontabile cult fantascientifico che quest’anno compie i suoi primi 40 anni: per l’occasione, il film verrà proiettato in occasione del Trieste Science+Fiction in versione 4K. Una pellicola con cui tutta la cinematografia di genere ha dovuto fare i conti, mentre personaggi, dialoghi e ambientazioni restano impressi nella memoria collettiva. Su tutti, l’iconico protagonista Jena Plissken (Snake nella versione originale), interpretato da Kurt Russell. Uno degli anti-eroi più amati e imitati della storia del cinema, che si muove in una New York – divenuta un enorme carcere di massima sicurezza- cupa e spettrale, dove risiedono più di 3 milioni di criminali. In questo inferno sulla terra viene inviato il genio del crimine Jena Plissken: una missione in solitaria pericolosa tanto quanto i residenti della città, che ha l’obiettivo di salvare il Presidente americano, precipitato mentre era in volo verso un summit internazionale.
In programma anche la versione restaurata di “La morte in diretta” (1980) di Bertrand Tavernier, in omaggio al regista francese scomparso quest’anno e vincitore dell’Asteroide d’oro nel luglio del 1980 in occasione del diciottesimo Festival Internazionale del Film di Fantascienza di Trieste. Il film di Tavernier è un’amara parabola in chiave fantascientifica sulla morte come intrattenimento e sulla manipolazione dell’individuo da parte dei mass media, magnificamente interpretata da Romy Schneider, Harvey Keitel, Harry Dean Stanton e Max von Sydow. Anticipando di almeno vent’anni l’era dei reality show, il film racconta la vicenda della scrittrice Katherine (Romy Schneider) alla quale è stata diagnosticata una malattia terminale. Un produttore televisivo le offre un contratto per filmare in esclusiva la sua morte: lei prima accetta, ma poi decide di fuggire. Sulle sue tracce arriva Roddy (Harvey Keitel) che si è fatto impiantare nel cervello una micro-telecamera per filmare tutto ciò che guarda.
Arriva al Trieste Science+Fiction Festival anche “L’uomo che fuggì dal futuro – THX 1138” (1971), film d’esordio di George Lucas con protagonista Robert Duvall, che verrà proiettato in versione restaurata in occasione dei suoi primi 50 anni dall’uscita nelle sale. Con spunti e rimandi ad autori come Ray Bradbury, George Orwell e Aldous Huxley, il regista di “Guerre Stellari” realizza un film d’esordio da lui stesso definito di “fantasociologia”, rielaborando un progetto presentato per la sua tesi di laurea alla UCLA. In un futuro distopico del XXV secolo la razza umana vive in un mondo sotterraneo controllato da computer dove le emozioni sono proibite, e l’assunzione di droghe che obnubilano la mente è obbligatoria. Tutte le persone sono state private del loro nome, sostituito da un codice alfanumerico. Ma un uomo, THX 1138, decide di rifiutare segretamente le droghe prescritte e commette quello che è un crimine capitale contro lo stato: innamorarsi.