Ray Harryhausen
Premio Urania d’argento 2008
Per la gioia degli spettatori di tutto il mondo, Ray Harryhausen ha fatto camminare i dinosauri sulla terra, volare i cavalli, ha portato in vita le statue, ha fatto giocare le scimmie a scacchi e ha fatto combattere gli scheletri. Harryhausen chiama il suo lavoro “scultura cinetica”: è un metodo di fare film in stop-motion che lo ha reso personaggio di culto nel mondo del cinema.
Nato a Los Angeles il 29 giugno del 1920, Ray Harryhausen ha frequentato la Audubon Junior High and Manual Arts High School. La scuola in realtà gli interessava poco, ma fin dalla tenera età
ha provato una passione irrefrenabile per
il film King Kong, attrazione che in seguito
è diventata la base della sua vita.
“La prima volta che ho visto King Kong è stato per caso,” ha detto, “mia zia era un’infermiera e si stava prendendo cura della madre di Sid Grauman. Le hanno dato tre biglietti per il film, e lei ci ha portato me e mia madre. Da quel momento non sono più stato lo stesso.”
Harryhausen è rimasto affascinato dal film perché non riusciva a comprendere come fosse stato realizzato. Sapeva che non si trattava semplicemente di un uomo travestito da scimmia, e presto è venuto a sapere che il creatore del film era Willis O’Brien. “Ero in ammirazione davanti all’abilità di O’Brien di riprodurre sullo schermo l’illusione della vita”, ha osservato Harryhausen.
Il film ha ispirato Harryhausen a cominciare a sperimentare con i suoi modelli. Il primo era un Orso delle Caverne realizzato con la pelliccia di sua madre. Prendendo a prestito la camera a 16mm di un amico, Harryhausen ha fatto i suoi primi tentativi di fotografia in stop-motion. La camera era difficile da controllare, ma fa notare che “l’eccitazione di vedere l’orso muoversi era molto gratificante, cosa che mi ha incoraggiato a fare di più.” Si è reso conto che il suo interesse per questa maniera di fare cinema era così grande che ha cominciato a cercare modi di trasformare il suo hobby in un lavoro. A questo scopo, è andato alle lezioni serali della University of Southern California e ha studiato tutti gli aspetti e i trucchi della fotografia, dagli scatti sottoesposti alla doppia esposizione.
Harryhausen ha realizzato uno studio nell’angolo del portico sul retro della casa di famiglia e suo padre, che incoraggiava sempre le ambizioni di Ray, più tardi ha costruito per lui uno studio nella parte posteriore del garage. Nel 1940, possedeva la sua prima camera per riprese single frame e aveva cominciato a lavorare al suo primo film, Evolution, con una trama complessa basata sull’origine delle specie. Sfortunatamente per Ray, la Disney ha fatto uscire Fantasia e lui si è reso conto che non aveva senso continuare. Ha deciso che era arrivato il momento di trovarsi un lavoro ed ha mostrato il girato di Evolution a George Pal. Quest’ultimo, che faceva dei corti chiamati Puppletoons, ha ritenuto eccellente il lavoro di Harryhausen e l’ha messo sotto contratto.
Harryhausen ha lavorato con Pal fino al 1942, quando è stato arruolato nell’Army Signal Corps. Ha avuto la fortuna di essere assegnato all’unità che si occupava di film ed ha trascorso il periodo della guerra realizzando sequenze animate per i film d’orientamento. Congedato alla fine della guerra, Harryhausen è tornato al suo studio nel garage e ha deciso di fare una serie di fiabe, a cominciare da un film di dieci minuti chiamato Mother Goose Stories. Dopo alcuni contrattempi, il film è stato fatto uscire dalla Bailey Films e, con i soldi che ha guadagnato, Harryhausen è stato in grado di fare altre quattro fiabe.
L’eroe di Ray Harryhausen è rimasto Willis O’Brien, creatore di King Kong. Nel 1939 aveva messo insieme il coraggio di telefonare a O’Brien e concordare un appuntamento. O’Brien era stato critico del suo lavoro, seppur in maniera costruttiva, ma ovviamente si ricordava del talento
di Harryhausen.
Nel 1946, O’Brien ha chiesto ad Harryhausen se gli sarebbe piaciuto aiutarlo nella produzione di Il re dell’Africa, la storia di un’enorme scimmia. Ovviamente lusingato, Harryhausen è entrato negli RKO Studios e il film, uscito nel 1949, è valso ad O’Brien un Oscar.
Il progetto successivo di O’Brien, The Valley of the Mist, però, è incorso in problemi di pre-produzione e Ray Harryhausen è tornato alle sue fiabe. A quel punto un amico gli ha presentato un produttore, Jack Dietz, che voleva fare un film di mostri. The Beast from 20,000 Fathoms (1953), primo lungometraggio di Harryhausen, era basato su un racconto dell’amico di lunga data Ray Bradbury e narrava di un dinosauro che emergeva dal mare in risposta ad una sirena, pensando si trattasse di un richiamo per l’accoppiamento.
Un giovane produttore che aveva lavorato per la Universal e la Columbia, Charles
H. Schneer, voleva fare un film su un polipo gigante che trascina giù il Golden Gate Bridge. Intitolato Il mostro dei mari, il film è stato un successo ed ha anche segnato la fondazione di una partnership professionale tra Schneer e Harryhausen che ha resistito quasi 30 anni.
Harryhausen e Schneer hanno prodotto un tris di film all’apice del boom della fantascienza degli anni ’50, tra cui il sopracitato Il mostro dei mari (1955), Earth Vs. the Flying Saucers (1956) e A 30 milioni di km dalla Terra (1957). Tutti questi film in bianco nero a basso budget sono stati vivacizzati dalla crescente capacità artistica ed innovativa di Harryhausen nel campo dell’animazione in stop-motion.
Alla fine degli anni ’50, Harryhausen e Schneer si sono allontanati in maniera netta dalla fantascienza per avventurarsi nel fertile mondo fantasy, nelle fiabe e nel mito, con l’innovativo e molto acclamato Il 7° viaggio di Sinbad. Questo film ha rappresentato anche per Harryhausen la prima occasione di sperimentare con il colore, e il successo è stato tale da portare a quella che poi è diventata una trilogia di film di Sinbad molto popolari, chiusi da Sinbad e l’occhio della tigre nel 1977. La fine degli anni ’50 e nei primi anni ’60 ha visto Harryhausen e Schneer trasferire la loro base di produzione da Hollyowood a Londra, dove potevano sfruttare la competenza tecnica degli studi e della crew britannici ed al tempo stesso avevano la possibilità di girare in diverse esotiche location europee, in particolare la Spagna.
Nel 1963, Ray ha prodotto quello che è probabilmente il suo film più noto, Gli Argonauti, che è considerato anche dallo stesso Harryhausen il suo film più completo, anche perché include gran parte della più fluida e sorprendente animazione in stop-motion in diverse sequenze memorabili, non ultima la famosa battaglia tra Giasone ed i soprannaturali scheletri.
Negli anni ’60, Harryhausen ha anche contribuito a celebri film come Base Luna chiama Terra nel 1964, Un milione di anni fa nel 1966 e La vendetta di Gwangi nel 1969. Alla fine ha chiuso le tende sulla sua carriera cinematografica nel 1981 con la mitologia epica greca di Scontro dei titani, firmato assieme a Schneer. Nel 1992, alla sessantaquattresima cerimonia degli Oscar, ad Harryhausen è stato riservato l’onore di un Oscar per la sua vita fatta di straordinari successi.
Nel 2003, Harryhausen è stato onorato, inoltre, con una stella sulla leggendaria Hollywood Walk of Fame; nel 2004 è stato pubblicato il grande volume su di lui, Ray Harryhausen: An Animated Life; e il 2005 ha visto l’uscita di un elaborato doppio DVD, Ray Harryhausen: The Early Years Collection, con tutti i primi cortometraggi, test ed esperimenti di Harryhausen.
Nel febbraio del 2008, infine, Ray Harryhausen è stato premiato dall’Art Directors Guild, alla sua dodicesima cerimonia di premiazione annuale, per il suo “Straordinario Contributo all’Immaginario Cinematografico.”
Harryhausen ha ultimato il suo terzo libro, scritto assieme a Tony Dalton, con il quale percorrono nel dettaglio la storia mondiale dell’animazione in stop-motion.