Death Watch
Bertrand Tavernier
France, West Germany 1980, 128’
È la storia di un uomo che ha una macchina da presa innestata nel cervello e filma così tutto quello che guarda. È la storia di una donna, Katherine Mortenhoe, che scappa per “morire libera”. Quando vuole sfuggire ai media in occasione di una trasmissione televisiva, non sa che la sta aiutando proprio colui che la sta riprendendo. Storia d’amore, fiaba, melodramma nel vero senso della parola, opera fondata sui sentimenti e il modo in cui li si profana, è l’occasione per Tavernier di affrontare un grande tema lirico e fantastico.
The story of a man with a camera installed inside his brain who can film everything he sees. The story of a woman, Katherine Mortenhoe, who runs away to “die free”. During a TV shooting, as she is trying to escape from the media, she doesn’t know that the man who’s helping her is actually filming her. A love story, a fairy tale, a melodrama in its truest sense, a work about feelings and their profanation: it’s Tavernier’s chance to challenge a great theme, at once lyrical and fantastic.