Da qualche parte, in Internet, c’è uno spazio di 250 km² dove le persone si trovano in comunità fingendo di vivere una storia di sopravvivenza. Sotto forma di avatar, la troupe di un film entra in questo posto (il videogioco DayZ) e prende contatto con i “locali”. Il misterioso, post-apocalittico paesaggio rurale si rivela come un luogo di incontro, dove vengono condivise storie, idee e amicizia. Lentamente, i giocatori si tolgono la maschera per mostrare le loro realtà, le loro vite quotidiane, le loro relazioni amorose e d’amicizia. Mescolando i ricordi del gioco con le storie delle loro vere vite, alcuni giocatori ci porteranno a passeggio fino ai confini di Internet.
Somewhere on the Internet, there is a space of 250 square kilometers in which individuals gather in community to simulate a survivalist fiction. Under the guise of avatars, a film crew enters this place (the video game DayZ) and makes contact with the “locals’’. This mysterious, post-apocalyptic rural landscape is revealed as a meeting place, where stories, ideas and friendships are shared. Slowly the players drop their masks to reveal their realities, their daily lives, their relationships of love and friendship. Mixing their memories of the game with the stories of their real lives, a group will take us on a walk on the borders of the Internet.