La società moderna deve rispondere a due fondamentali domande: cosa comporta il fatto che l’Intelligenza Artificiale sia sempre più in controllo delle nostre libertà? E quali sono le conseguenze dei pregiudizi dell’intelligenza artificiale? Quando scopre che la maggior parte dei programmi di riconoscimento facciale non identificano correttamente i volti delle persone di carnagione più scura e delle donne, la ricercatrice del MIT Media Lab Joy Boulamwini decide di investigare i diffusi pregiudizi presenti negli algoritmi. A quanto pare, l’intelligenza artificiale non è imparziale e sono le donne a condurre la battaglia per tutelare i nostri diritti civili.
Modern society sits at the intersection of two crucial questions: What does it mean when artificial intelligence (AI) increasingly governs our liberties? And what are the consequences for the people AI is biased against? When MIT Media Lab researcher Joy Boulamwini discovers that most facial-recognition software does not accurately identify darker-skinned faces and the faces of women, she delves into an investigation of widespread bias in algorithms. As it turns out, artificial intelligence is not neutral, and women are leading the charge to ensure our civil rights are protected.