Domenica 06 novembre 2022
11.00
DoubleTree by Hilton Trieste
Sunday 6 november 2022
11.00
DoubleTree by Hilton Trieste
Fabrizio Fiore – INAF Osservatorio Astronomico di Trieste
Non solo fantascienza. La Nasa ha colpito un asteroide, Dimorphos, a undici milioni di chilometri dalla Terra, con una sonda che viaggiava a oltre 22mila km/h. Missione compiuta, dunque, per il progetto Dart (Double Asteroid Redirection Test) lanciato nello spazio per testare la nostra capacità di deviare l’orbita degli asteroidi e prevenire così eventuali collisioni con la Terra. Proprio come nei film Armageddon, Deep Impact o Don’t look up, che ci hanno proiettato su un pianeta Terra minacciato da un’imminente collisione planetaria, la salvezza dell’umanità è affidata alla possibilità di deviare la traiettoria di un asteroide?
Gli asteroidi e le comete possono stimolare tre distinte sensazioni: amore, perché potrebbero contenere informazioni sull’origine del sistema solare e sull’origine della vita; avidità, per il potenziale sfruttamento delle risorse minerarie che possiedono; infine paura, perché possono essere capaci di distruzioni epocali qui sulla Terra.
Fabrizio Fiore, commentando le prime, storiche immagini catturate dal minisatellite made in Italy LICIACube, testimone dell’impatto tra la sonda Dart e l’asteroide Dimorphos, ci guiderà ai confini tra scienza e fantascienza, mostrando come la seconda molte volte sia riuscita ad anticipare la scienza e quindi la realtà, prevedendo non solo nuove scoperte scientifiche e tecnologiche, ma anche i mutamenti sociali che ne sono seguiti.
Fabrizio Fiore è direttore dell’INAF Osservatorio Astronomico di Trieste. Esperto di astrofisica delle alte energie, astrofisica extragalattica e scienze spaziali, è coordinatore scientifico dei progetti spaziali H2020-SPACE HERMES-Scientific Pathfinder, ASI HERMES-Technologic Pathfinder, ESA CMA Catcher Carousel-CUBE. Ha collaborato negli scorsi 25 anni con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) a diversi progetti, come BeppoSAX, ASI Science Data Center, NuStar, e dal 2010 al 2013 ha fatto parte dell’ Astrophysical working group dell’Agenzia Spaziale Europea.