Cargo

Ben Howling, Yolanda Ramke
Australia 2013, 7′

E’ piacevole venire colti di sorpresa, soprattutto quando a farlo è un genere che hai amato ma che ormai credevi fosse a corto di fiato. Corpi posseduti, sopravvissuti che si scannano tra loro, altri che cercano di tirare avanti come possono, quelli che giocano al tiro al bersaglio nell’intento di esorcizzare un terrore altrimenti insopportabile. S’è detto un po’ di tutto, dalla sociologia spiccia all’analisi profonda. Più recentemente si è cercato di monitorare la lenta trasformazione dei corpi e delle menti di quanti vacillavano di fronte al più o meno lento incedere della morte, ma mi sembra che il boomerang del genere zombi, oggi, stia ritornando a focalizzarsi su quello che resta: il cadavere. Dopo aver scandagliato i processi sociologici dell’epidemia, stiamo ritornando al corpo ed alla sua lenta ma inesorabile mutazione mortifera. DOpo questo blabla, eccovi Cargo, che si occupa un po’ di entrambi e lo fa con una maestria ed una sintesi invidiabili. Il corto, opera di due giovani registi, in rete ha ottenuto una grande visibilità e non fa rimpiangere prodotti più mainstream. Godetevi questo dramma famigliare che, a mio avviso, fa impallidire pure l’ultimo Nolan in quanto ad intensità.


It’s refreshing to be taken by surprise, especially when it’s a genre you loved but now thought was out of breath. Bodies possessed, survivors slaughtering each other, others trying to get by as best they can, those playing target practice in an attempt to exorcise an otherwise unbearable terror. A bit of everything has been said, from blunt sociology to deep analysis. More recently, attempts have been made to monitor the slow transformation of the bodies and minds of those who waver in the face of death’s more or less slow progress, but it seems to me that the boomerang of the zombie genre, today, is returning to focus on what remains: the corpse. After probing the sociological processes of the epidemic, we are returning to the body and its slow but inexorable deathly mutation. After this blabla, here is Cargo, which deals a bit with both and does so with enviable skill and synthesis. The short film, the work of two young directors, has gained great visibility on the web and does not make one regret more mainstream products. Enjoy this family drama that, in my opinion, makes even the latest Nolan pale in terms of intensity.

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