Annunciati i primi titoli che il Trieste Science+Fiction Festival presenterà in anteprima italiana nella sua sedicesima edizione: l’americano Approaching the Unknown, scritto e diretto da Mark Elijah Rosenberg, al suo debutto, con Mark Strong nel ruolo del capitano William Stanaforth alle prese con la sua solitaria missione su Marte; Embers di Claire Carré, già definito come uno dei più memorabili film di fantascienza indipendenti degli ultimi dieci anni, in cui i sopravvissuti a un’epidemia globale cercano di dare un senso alla loro vita in un mondo senza memoria; l’iraniano Under the Shadow di Babak Anvari, che riflette sulla condizione della donna nel dopo rivoluzione a Teheran attraverso l’archetipo della casa posseduta e la mitologia dei djinn; l’inglese Kill Command di Steven Gomez, che, in un ritorno ai temi di Terminator e Robocop, presenta un’unità d’élite dell’esercito inviata su di un’isola per testare i più recenti prototipi di macchine per uccidere; il serbo The Rift di Dejan Zecevic, in cui un satellite precipita sulla Terra portando con sé qualcosa da un altro mondo.
E i primi tre titoli della seguitissima sezione Midnight Movies, dedicata all’horror e all’exploitation: il gore indiano Ludo di Q e Nikon, un gioco semplice ma mortale di cui cadono vittime quattro adolescenti; l’americano Southbound, cinque racconti ad incastro tra incubi e segreti in una lunga notte su una strada desolata; e il già cult Attack of the Lederhosen Zombies di Dominik Hartl, irresistibile apoteosi di zombie sulle nevi austriache.