È Embers di Claire Carré il vincitore del premio Asteroide (assegnato al Miglior Lungometraggio di Fantascienza in concorso). Lo ha deciso la Giuria Internazionale di Trieste Science+Fiction Festival, composta dal giornalista e critico cinematografico Mauro Gervasini, dalla programmatrice del London FrightFest Shelagh Rowan-Legg e da Pedro Souto, Direttore di MOTELX – Lisbon International Horror Film Festival. “È un film che porta la fantascienza e il fantastico in una nuova direzione. Che, pur non volendo fornire risposte ad ogni costo, pone domande su chi siamo come individui, famiglia, amici e amanti. Su come un solo istante possa bastare per farci comprendere il nostro essere umani. Questo film è un’allegoria senza tempo sul comportamento umano, sull’intensità delle emozioni e sull’incognita del futuro”. Questa la motivazione che ha spinto la Giuria ad assegnare il Premio Asteroide ad Embers, film co-prodotto da Stati Uniti e Polonia, già definito uno dei più memorabili film di fantascienza indipendenti degli ultimi dieci anni, in cui i sopravvissuti a un’epidemia globale cercano di dare un senso alla loro vita, in un mondo affetto dalla perdita della memoria.
Il Premio Méliès d’argent al Miglior Lungometraggio Fantastico Europeo è stato assegnato a Sum of Histories di Lukas Bossuyt. “La giuria sceglie di attribuire il Méliès d’Argento 2016 a Sum of Histories per aver realizzato, secondo la migliore tradizione del genere, un avvincente intreccio tra le vite dei protagonisti e il tema fantascientifico dell’alterazione della linea temporale, introducendo un’intrigante rilettura delle ultime scoperte nell’ambito della fisica quantistica”. Così per la Giuria, composta dalla sceneggiatrice Isabella Aguilar, dal regista Fabrizio Roy Bava e dal documentarista e autore televisivo Carlo Modesti Pauer.
Il pubblico ha assegnato il Premio Mélies d’argent al Miglior Cortometraggio Fantastico Europeo a Getting Fat in a Healthy Way di Kevork Aslanyan.
Il Premio del pubblico è stato aggiudicato a Moonwalkers di Antoine Bardou-Jacquet.
Il Premio Nocturno Nuove Visioni è stato assegnato dai redattori della nota rivista a I am not a Serial Killer di Billy O’Brien “per l’insolita combinazione di humour nero, horror e romanzo di formazione, e per la capacità di far convivere i Mostri della porta accanto con i nostri Mostri interiori”.
Lo Stars’ War – Premio della critica web per la miglior opera prima, in collaborazione con le testate BadTaste, Cineblog, CineClandestino, CineLapsus, Long Take, Quinlan e Sentieri Selvaggi, è stato assegnato a Under the Shadow di Babak Anvari.
Il Premio CineLab, in collaborazione con il DAMS – Discipline delle arti della musica e dello spettacolo, Corso di studi interateneo Università degli Studi di Udine e Università di Trieste, è stato assegnato al cortometraggio della sezione Spazio Corto Djinn Tonic di Domenico Guidetti con la seguente motivazione: “Djinn Tonic dimostra la potenzialità della produzione italiana e la capacità di esporre, tramite un concetto semplice, la più profonda mutabilità delle pulsioni umane“.
Nota di merito al lungometraggio Monolith di Ivan Silvestrini “per la grande capacità di dimostrare l’alto livello che può raggiungere una produzione italiana“.