Effetto banana di Fabio Aloisio
Comelieri era un ricercatore tutto genio e sregolatezza; mi aveva invitato nel suo laboratorio per esporre una nuova scoperta.
Eravamo in una stanza piena di strumentazioni. Tirò fuori una banana da un sacchetto e la depose su un tavolino, nel centro della sala.
− La mia colazione − spiegò.
− Mi hai portato qui per mostrarmi cosa mangi di mattina?
− No, rettore. Si tratta di… viaggi temporali nel futuro. Ora farò andare la banana avanti nel tempo di un milionesimo di secondo.
− Addirittura un milionesimo! − replicai sarcastico.
− Aumenterò la durata: facciamo un decimo? − disse lui scocciato.
Poi armeggiò sugli strumenti e infine uscì dalla stanza per cinque minuti.
− Per arrivare ad un decimo di secondo ho bisogno di più energia del solito – si giustificò al ritorno – Ho dovuto togliere corrente a gran parte dell’Università.
Quando le macchine smisero di ronzare, la banana sparì.
− Dov’è finita? – domandai.
− Ho sbagliato i calcoli? − si accigliò Comelieri, poi si diresse verso il PC.
Strabuzzai gli occhi: tre quarti di banana gli uscivano dalla schiena, all’altezza delle scapole.
− L’ho trovata − gli dissi tremando.
− Oh, è tornata…ehi, ma non c’è sul tavolino!
− Toccati la.. la spalla
Comelieri si tastò ed emise un grido.
− È fantastico! Un effetto non previsto: un effetto banana! − Si grattò il mento con indice e pollice, pensando.
− Ma certo! − esclamò. – Che banalità! Ho spostato un oggetto rispetto ad un riferimento nel tempo, ma non nello spazio. La Terra, e quindi anche noi, si è mossa nel frattempo, il frutto no. Con i soliti viaggi di un milionesimo di secondo non vi sono spostamenti evidenti, ma aumentando la durata, noi ci siamo spostati un poco…quel che bastava perché la banana mi si incastrasse in schiena.
− Che ne dici di andare in ospedale, adesso?
− Certo − rispose in tono assente, poi si portò una mano dietro la spalla, strappò il frutto a metà e cominciò a mangiarselo.
Corsi in bagno a vomitare.
− Ehi! − mi urlò. − La prossima volta tolgo la buccia, non volevo urtare la tua sensibilità!
Fabio Aloisio, classe ’84, è nato e lavora a Trieste come ingegnere. Come scrittore ha partecipato ad antologie pubblicate da Delos Books, tra cui “Atterraggio in Italia”, e Lethal Books (Penisolatomica) ed è presente coi suoi racconti sulla rivista Robot, WMI e Delos Science Fiction.
Il suo racconto “Mercy” compare in appendice al volume Urania “n.1672 – Le ombre di Morjegrad” .
È stato finalista ai premi Robot 2018 e Urania Short 2017, è di nuovo in finale al premio Urania Short 2019.
Fa parte del collettivo italiano fantascienza (CIF).