Anche per la 22ª edizione del Trieste Science+Fictionon Festival è confermata la sezione speciale dedicata alle produzioni fantastiche e fantascientifiche made in Italy, tra cortometraggi e film in anteprima: Spazio Italia, la sezione dedicata ai protagonisti e alle produzioni del cinema fantastico nostrano con classici e lungometraggi, accanto a cortometraggi e web series (Spazio Corto).
Si inizia mercoledì 2 novembre alle 00.00 al Teatro Miela con il film “Antropophagus II” di Dario Germani. Più di 40 anni dopo l’uscita del cult “Anthropophagus” del leggendario Joe D’Amato arriva il sequel dove un’avventura si trasforma nel peggiore degli incubi. Un gruppo di studenti universitari viene convinto dal professore a vivere dentro un bunker per 24 ore per raccogliere informazioni per le loro tesi. Durante la notte, però, due di loro scompaiono e i sopravvissuti vengono risucchiati in un vortice mortale inventato dalla follia di un feroce antropofago che, con violenza inaudita, li sfigura e li divora.
Giovedì 3 novembre alle 21.00 sempre al Teatro Miela sarà presentato il lungometraggio “Piove” di Paolo Strippoli. Un emozionante horror estremo ambientato in una Roma sul ciglio dell’implosione, in cui la capitale diventa il palcoscenico di un curioso evento: quando piove, i tombini esalano un vapore denso di origine e composizione sconosciuta. Nessuno immagina che chiunque respiri questa misteriosa nebbia dovrà fare i conti con qualcosa represso dentro di sé.
Infine, ancora al Teatro Miela, sabato 5 novembre sarà la volta dell’anteprima mondiale di “Pluto” di Renzo Carbonera, con protagonista Andrea Pennacchi, già noto al grande pubblico per il personaggio “il Poiana”, che racconta di un uomo che vive in un ex forte sulle Alpi della prima guerra mondiale. Sembra avere una missione da compiere: è l’ultimo agente di una società segreta che negli anni ha evitato che la folle corsa atomica portasse l’umanità alla distruzione. Lucide visioni di un olocausto nucleare che balugina all’orizzonte accompagnano il suo girovagare. Adesso la bomba è diventata la sua ossessione, il suo tormento e la sua unica ragione di vita.