Domenica 1 novembre alle 10.30 inizia la maratona (fanta)scientifica del Trieste Science+Fiction Festival con Umberto Guidoni, Daniel Kraus, i fratelli Van Orton, Pino Donaggio e Alfredo Castelli
Se un secolo fa, nei “ruggenti” anni Venti, gli aeroplani e le automobili, il futurismo e le avanguardie, i primi strumenti di telecomunicazione e l’evoluzione del cinematografo scandivano le tappe del progresso, disegnando un mondo nuovo e il nostro immaginario popolare, oggi, sospesi in un questo tempo pandemico, dove stiamo andando?
Il Trieste Science+Fiction Festival vi invita a salire a bordo: destinazione MONDOFUTURO.
La maratona (fanta)scientifica di domenica 1 novembre è dedicata alla fantascienza con l’astronauta e astrofisico Umberto Guidoni, lo scrittore americano Daniel Kraus, co-autore de “I morti viventi” (La Nave di Teseo), romanzo postumo di George A. Romero, i fratelli Van Orton, autori dell’immagine ufficiale del Trieste Science+Fiction Festival 2020, il cantautore Pino Donaggio, autore delle colonne sonore dei film di Brian De Palma, e Alfredo Castelli, l’ideatore di Martin Mystère, il detective dell’impossibile.
Allacciate le cinture. Ma siete avvisati: non ci sono passeggeri sull’astronave Terra, siamo tutti membri dell’equipaggio.
E il contagio – questo il messaggio che Paolo Giordano ha lasciato durante il primo viaggio di MONDOFUTURO – è un invito a pensare che siamo la specie più invadente di un fragile e superbo ecosistema. Ma è anche la misura di quanto il nostro mondo sia diventato globale, interconnesso e fragile. Fragile di fronte a un organismo piccolissimo, microscopico, che non è sbarcato da un’astronave aliena.