Sabato 31 ottobre alle 10.30 inizia la maratona (fanta)scientifica del Trieste Science+Fiction Festival con Luca Parmitano, Serena Giacomin, Leo Ortolani, Roberta Villa e Barbara Mazzolai
La fantascienza è il neorealismo del futuro. Scrivevano così, sessant’anni fa, alcuni critici dei «Cahiers du cinéma», in piena era atomica e agli esordi dell’avventura umana nello spazio. Affermazione che oggi, agli inizi del Terzo millennio, sembra più vera che mai. Perché nella fantascienza ci viviamo dentro: tra algoritmi razzisti, epidemie, crisi climatica e altre catastrofi la realtà rispecchia gli scenari più dispotici della fiction.
Un cortocircuito che il Trieste Science+Fiction Festival continua a indagare, dentro e fuori lo schermo, esplorando nuove frontiere, immaginando nuovi mondi, viaggiando nel tempo e nello spazio, con M O N D O F U T U R O: il ciclo di incontri di (fanta)scienza nato sui canali web del Festival durante il lockdown.
Sabato 31 ottobre e domenica 1 novembre alle 10.30 M O N D O F U T U R O torna con due maratone di incontri.
La mattina di sabato 31 ottobre dalle 10.30 alle 13.30 è dedicata al mondo della scienza con l’astronauta ESA Luca Parmitano, la climatologa Serena Giacomin, il celebre fumettista creatore di Rat-Man Leo Ortolani, la giornalista scientifica Roberta Villa e Barbara Mazzolai direttrice del Centro di Micro-Biorobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Pontedera.
Una mattinata spaziale, ma non solo. Con l’astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea, che ha trascorso 366 giorni nello spazio nel corso di due missioni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, il Festival della Fantascienza di Trieste vi porta verso la Luna e oltre.
Vi fa fare invece un viaggio indietro nel tempo con Leo Ortolani e i suoi “Dinosauri che ce l’hanno fatta” (Laterza) e vi porta a caccia di bufale climatiche con Serena Giacomin che presenta il libro “Pinguini all’equatore” (De Agostini).
E poi, spazio alla pandemia e all’infodemia con Roberta Villa, e al futuro della robotica con Barbara Mazzolai e i suoi progetti di robot che imitano le piante.
Se la fiction è una fuga dalla realtà, ma anche un modo per comprendere il mondo là fuori, la scienza è la chiave per trovare soluzioni. E allora ancora una volta, tra doc & talk, il Trieste Science+Fiction Festival approda nei laboratori di ricerca e nelle pagine di libri e fumetti per interrogarsi sul nostro futuro e su quello del pianeta.