Il Premio Asteroide di quest’anno è la rielaborazione di uno dei “Guerrieri”, serie realizzata da Giuliano Comelli qualche anno fa utilizzando esclusivamente materiale riciclato. L’idea nacque in un periodo in cui l’artista non disponeva di un vero e proprio studio: provò, quindi, con l’utilizzo di colla calda e il rivestimento di garza poi pitturata, a mettere assieme oggetti di uso quotidiano, mantenendo la loro riconoscibilità ma al tempo stesso creando qualcosa di nuovo.
La serie era accomunata dalla presenza di un’arma e di uno scudo. Figure vagamente inquiete e ispirate ai “basilischi”: esseri artificiali, composti per assemblaggio virtuoso di pezzi e parti, che andavano ad arricchire le collezioni custodite nelle “Wunderkammer”.
Il personaggio prescelto, all’interno della serie, per trasformarsi a sua volta nel Premio Asteroide 2018 rappresenta, quindi, anche una sorta di riscatto dal destino residuale dello scarto tecnologico: l’arte non conosce il progresso, soltanto il cambiamento, la mutazione.[:en]The Asteroid Award of this year is the re-edition of one of the “Warriors”, a series realized by Giuliano Comelli some years ago by using exclusively recycled materials. The idea was born in a period when the artist didn’t have a real atelier at his disposal: and so he tried – using warm glue and a gauze cover which was then painted – to assemble everyday’s life items, making sure they kept their identity and at the same time creating something new.
The common feature of the series was the presence of a weapon and a shield. Vaguely disturbing shapes inspired by the “basilisks”: artificial creatures, skilfully assembled with bits and pieces, which enriched the collections treasured in the “Wunderkammer”.
The character of the series selected to become the 2018 Asteroid Award thus represents also a sort of redemption from the residual fate of the technological gap: art doesn’t understand progress, but only change, mutation.